Invece di obbedire ha guardato il superiore negli occhi e ha risposto “No, signor capitano, questo non lo possiamo fare. E se lo dovesse fare lei, sappia che ho già foto e filmati che invierò a chi di dovere per denunciare quello che è successo a bordo”. È il 23 febbraio 2002, la fregata “Maestrale” si dirige nel mare Arabico per la missione Enduring freedom. La sentina si riempie ancora una volta di liquidi oleosi e all’ufficiale viene prospettato di gettarli in mare anziché conferirli in porto. Lui si oppone e finisce per 15 giorni agli arresti in cabina. Soltanto a gennaio il Tar di Genova ha riconosciuto che questo marinaio ha realizzato un’azione preventiva di eventuali inquinamenti. Nel frattempo è transitato nell’impiego civile, ma non ha ricevuto alcun risarcimento. Lo vogliamo almeno ringraziare con un voto?
David Grassi, Oristano, 1972
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