Lavorava in una discarica a Conversano (Ba). Si è accorto che quintali di rifiuti giacevano sotto i terreni agricoli della zona. E li ha dissotterrati davanti ai carabinieri. Per questo ha perso il lavoro. Domenico Lestingi è l’ambientalista dell’anno 2013 che oggi riceverà il Premio intitolato a Luisa Minazzi a Casale Monferrato.
Coraggio, senso del bene comune. E generosità. Gli “ambientalisti dell’anno” sono fatti così. Mescolano la passione per l’ecologia con un profondo desiderio di giustizia. Risponde a questo ritratto anche Domenico Lestingi, l’operaio pugliese che ha vinto il premio Luisa Minazzi 2013. Per lui hanno votato in tanti, più di quanto non sia accaduto durante le ultime edizioni del riconoscimento promosso da Legambiente e La Nuova Ecologia. A conferma che la sua storia colpisce al cuore di quanti pensano che l’Italia possa ricominciare dalla legalità. E dall’impegno di ciascuno nel garantire un futuro di bellezza per i territori in cui viviamo.
Nell’intervista che pubblichiamo su La Nuova Ecologia, Lestingi spiega le ragioni che lo hanno portato a denunciare, attraverso un gesto eclatante, lo smaltimento irregolare di rifiuti da parte della ditta in cui lavorava, la Lombardi Ecologia, che gestisce la discarica a Conversano (Ba). Sarà la magistratura a verificare le responsabilità. Ma intanto le quasi mille persone che lo hanno votato gli riconoscono una dote importante, quella di credere nei propri ideali e di sapersi esporre in prima persona per affermarli.
Una caratteristica che possiedono, seppure in forme diverse, anche gli altri candidati al premio realizzato grazie al sostegno di Weleda. A partire dal secondo classificato, anche lui dalla Puglia, il sindaco Ivan Stomeo di Melpignano (Ba), che ha promosso una cooperativa di comunità grazie alla quale sono stati installati 33 tetti fotovoltaici che forniscono energia ai cittadini lasciando i guadagni in eccesso a opere di pubblica utilità. E poi, sempre dal Sud, due figure impegnate in maniera complementare nella loro regione, la Campania, sul fronte dei rifiuti: don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano (Na) che si batte da tempo nella “Terra dei fuochi” contro gli smaltimenti illeciti, e Giuseppe Di Gennaro, che con la sua azienda, nella stessa zona, promuove il riciclaggio della carta ed educa alla differenziata.
Era assai variegato del resto il gruppo dei candidati individuato dalla giuria preliminare composta da Rosy Battaglia (giornalista free lance e curatrice di Cittadini Reattivi), Paola Bolaffio (presidente di Giornalisti nell’erba), Vittorio Cogliati Dezza (presidente di Legambiente), Tessa Gelisio (conduttrice di programmi tv sull’ambiente), Luca Gioanola (sindaco di Mirabello Monferrato e membro del direttivo dell’associazione Comuni virtuosi), Toni Mira (giornalista del quotidiano Avvenire) e Giuseppe Onufrio (direttore di Greenpeace). Sulla base delle loro indicazioni il comitato promotore, che si è insediato da quest’anno a Casale Monferrato, aveva selezionato i finalisti da sottoporre al voto popolare. E i consensi, al di là della graduatoria, sono stati molti anche per il naturalista Andrea Sforzi, che ha avuto il merito di riportare il falco pescatore in Italia, nel Parco dell’Uccellina (Gr) e le bravissime mamme di Non solo Ciripà che promuovono l’uso di pannolini lavabili.
Due le menzioni speciali: per la coltivatrice Renata Lovati che si batte in Lombardia contro il consumo di suolo, per Stefania Baiguera che chiede di procedere alle bonifiche nei terreni contaminati dall’impianto chimico della Caffaro di Brescia (entrambe nella foto con Lestingi). A tutti loro va il nostro ringraziamento per averaccettato di partecipare a questo “gioco”, che ha come unico obiettivo quello di raccontare storie in grado di restituire speranza, mostrare un’Italiacapace e sensibile, stimolare la partecipazione al cambiamento.
Marco Fratoddi, direttore de La Nuova Ecologia
Scarica il Comunicato stampa di Legambiente_Premio_Luisa_Minazzi_anno 2013